Lino Bianchi Barriviera - Scheda dell'artista
 
 

Lino Bianchi Barriviera

 
 

 

Lino Bianchi (Barriviera č il cognome materno che egli aggiunge a quello paterno a partire dal 1933), disegnatore, pittore e incisore, nasce a Montebelluna (Treviso) nel 1906 e muore ad Acilia (Roma) nel 1985. Dopo i primi anni della giovinezza, vive a Venezia e a Firenze, nel 1935 si stabilisce definitivamente a Roma e alla fine degli anni ’70 si trasferisce fuori cittą ad Acilia.

La fama dell’artista č legata soprattutto alla sua vasta opera incisa comprendente pił di 950 lastre, per le quali ha utilizzato prevalentemente l’acquaforte ma ha sperimentato anche svariate altre tecniche; va inoltre ricordato che ha praticato magistralmente diverse altre forme d’arte, innanzitutto la pittura a olio e poi la decorazione ad affresco e a tempera su parete, l’intaglio in legno, la vetrata, il mosaico, la ceramica, lo sbalzo su metallo, l’incisione di francobolli, la realizzazione di gioielli.

   

 

       
           
   

 

       
 

 Esposizioni 

         

Le prime prove di pittura a olio dal vero si collocano tra il 1922 e il 1924, mentre la prima incisione viene realizzata nel 1925 nello studio di Raoul Dal Molin Ferenzona, a Firenze.

La partecipazione a concorsi e a mostre di rilievo, in Italia e all’estero, ha inizio nel 1929 presso l’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia.

Di seguito viene dato solamente un prospetto delle principali mostre a cui l'artista ha partecipato o a lui dedicate, per approfondire vedi

Espone, per invito, alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia dal 1936 al 1954, alla Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma dal 1935 al 1965, alla Triennale d’Oltremare di Napoli nel 1940 e 1952, alla Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Venezia dal 1955 al 1968, alla Biennale Nazionale d’Arte “Cittą di Milano” dal 1941 al 1969, alla Triennale di Milano nel 1969 e 1972.

Partecipa assiduamente alle mostre organizzate in Italia e all’estero dall’A.I.V. (Associazione Incisori Veneti), della quale č socio fondatore ed č stato vice-presidente, e a quelle dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani), di cui č stato consigliere nella sezione romana.

1952: la Calcografia Nazionale di Roma gli dedica una personale.

1973: a Palazzo Braschi, a Roma, si tiene una sua personale di dipinti e disegni.

1981: a Montebelluna e a Villa Simes-Contarini (PD) vengono realizzate due
         mostre antologiche di grafica di Bianchi Barriviera.

1988: il Museo Civico Bailo di Treviso espone una sua cartella di incisioni delle
         .

1989: il Comune di Montebelluna dedica al maestro una retrospettiva di
         acqueforti,  disegni, dipinti.

1991: alla Casa dei Carraresi a Treviso si tiene una mostra di suoi disegni.

1997: il Ministero della Marina Militare organizza una mostra di suoi disegni,
         dipinti, acqueforti  riproducenti soggetti di carattere navale.

   

 

       

 Premi

 
           

Vengono qui ricordati solamente alcuni riconoscimenti particolarmente significativi, per approfondire vedi .

Nel 1934 gli viene attribuito il I premio al Primo Concorso Nazionale per rami incisi di Vedute di Roma bandito dal Ministero dell’Educazione.

Nel 1935 vince il I premio ex-aequo per la pittura e un premio per l’incisione al Concorso bandito dal Ministero della Guerra per “opere sulla guerra 1915-18”.

Nel 1956 riceve il I premio “Cittą di Forlģ” alla III Biennale del Disegno e dell’Incisione Contemporanea.

 
   

 

       
 

Insegnamento  

           

Dal 1937 al 1955 tiene la cattedra di incisione all’Accademia di Napoli e ricopre l’incarico di direttore di questo stesso istituto dal 1950 al 1954.

Dal 1956 al 1976 esercita il suo magistero all’Accademia di Belle Arti di Roma.

In epoca successiva dirige presso il Poligrafico e Zecca dello Stato a Roma un Corso di formazione per incisori a bulino.

   

 

Cariche e riconoscimenti

 
           

Membro: 
dell’Associazione Internazionale delle Arti Plastiche (U.N.E.S.C.O.), dell’Accademia fiorentina delle Arti del Disegno, 
dell’Accademia degli Incamminati, 
dell’Accademia Montelliana, 
dell’Istituto italiano per l’Africa, 
della Pontificia Insigne Accademia Artistica dei Virtuosi del Pantheon.

Commendatore dell’Ordine di S. Gregorio Papa.

Nel 1970 č nominato Cav. Uff. della Repubblica Italiana.

Nel 1971 gli viene conferita la Medaglia d’Oro della Repubblica Italiana ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte.

Nel 1975 gli viene assegnato il premio che il Centro Internazionale d’Arte (Fondazione Esperienza) assegna annualmente a illustri artisti europei.

Nel 1980, in occasione del XXXIV Convegno Filatelico Nazionale a Roma, riceve un premio del Comitato Direttivo della Federazione Nazionale Commercianti Filatelici Italiani.

Tra gli anni Settanta e Ottanta č Ispettore onorario per le opere di arte grafica del Comune di Roma, Ispettore onorario per la grafica del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ispettore per la grafica e la filatelia del Poligrafico dello Stato.

L’artista viene a mancare quando ormai erano state espletate tutte le pratiche per la sua ammissione all’Accademia di S. Luca.

 
   

 

  Incarichi di carattere speciale 

           

Nel 1938 si reca in Etiopia per motivi di studio e nel 1939, per invito del Duca d’Aosta, partecipa come disegnatore ad una missione di studio e rilevamento del sito archeologico di Lalibelą, sull’altopiano etiopico; dalla spedizione riporta numerosi disegni sulla base dei quali realizza, con impegno decennale, una cartella di acqueforti delle e altre nel Lasta-Vagh in Etiopia, unica testimonianza grafica di quel complesso, oggi dichiarato dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanitą.

Tra il 1940 e il 1942, per invito del Ministero della Marina, partecipa al gruppo dei “pittori di guerra”; si reca presso la base navale di Taranto e la base sommergibili di Napoli e realizza numerosi disegni, dipinti e acqueforti.

Per committenza della Santa Sede, nel 1962 esegue un dipinto raffigurante il Concilio Vaticano II (Roma, Opera di S. Pietro) e nel 1965 un Ritratto di S.S. Paolo VI.

   

 

 

 Opere in pubbliche collezioni

 
           

Opere di Bianchi Barriviera sono conservate in pubbliche collezioni a:

Addis Abeba (Etiopia), Almaty (Kazakistan), Assisi, Benevento, Budapest, Cittą del Vaticano, Civitanova Marche, Firenze, L'Aquila, Lucca, Milano, Modica, Monaco di Baviera, Mosca, Napoli, New York (U.S.A), Noto, Parigi, Pisa, Roma, Salisburgo, San Paolo (Brasile), Skoplije, Stoccolma, Teramo, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Venezia.

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha acquisito undici lastre di Vedute di Roma, eseguite tra il 1933 e il 1941, e le sessantaquattro lastre relative alla cartella delle Chiese monolitiche di Lalibelą.

 
   

 

  Pubblicazioni dell'artista

           

L. Bianchi Barriviera, Le chiese monolitiche di Lalibelą e altre nel Lasta-Uagh, in Etiopia, in «Fede e Arte», n. 4, ottobre-dicembre 1962;

L. Bianchi Barriviera, Le chiese in roccia di Lalibelą e di altri luoghi del Lasta, in «Rassegna di Studi Etiopici», voll. XVIII (1962) e XIX (1963);

L. Bianchi Barriviera, Restauri alle chiese di Lalibelą, in «Rassegna di Studi Etiopici», vol. XXII (1966).

L. Bianchi Barriviera, L’incisione e la stampa originale. Tecniche antiche e moderne, Neri Pozza Editore, Vicenza 1984 (prezioso e completo manuale di tecniche incisorie, tuttora in uso presso numerose Accademie di Belle Arti italiane, se possibile verrą pubblicato e reso disponibile online).

Ulteriori indicazioni di pubblicazioni, collaborazioni, scritti vari dell'artista si trovano in Lino Bianchi Barriviera. Acqueforti dal 1925 al 1972, studio critico di G. Da Vią, Padova (Rebellato) 1973, pp. 284-285

   

 

 Bibliografia essenziale

           

Lino Bianchi Barriviera. Acqueforti dal 1925 al 1972, studio critico di G. Da Vią, Padova (Rebellato) 1973 (contiene in appendice una dettagliata nota bibliografica fino al 1972, con particolare riferimento all'attivitą di incisore).

Acqueforti di Lino Bianchi Barriviera. Le chiese monolitiche di Lalibelą (1939-1949), a cura di E. Manzato, cat. mostra, Treviso 1988.

Lino Bianchi Barriviera (1906-1985). Acqueforti, disegni, dipinti 1924-1984, cat. mostra, Treviso 1989.

S. Bianchi, Lino Bianchi Barriviera. Catalogo delle opere dal 1973 al 1985 (I parte), in «Grafica d’Arte», n. 7, luglio-settembre 1991, pp. 10-18;

S. Bianchi, Lino Bianchi Barriviera. Catalogo delle opere dal 1973 al 1985 (II parte), in «Grafica d’Arte», n. 8, ottobre-dicembre 1991, pp. 15-24.

M. Goldin, Lino Bianchi Barriviera. Disegni, cat. mostra, Treviso 1991.

P. Levi - C. Orlando, Lino Bianchi Barriviera. Omaggio alla Marina Militare. Disegni, Acqueforti, Dipinti., Torino 1997.

C. Beltrami, Segni e luoghi. Vita e opere di Lino Bianchi Barriviera (1906-1985), Treviso 2004 (contiene alcune indicazioni bibliografiche post 1972).
Questa pubblicazione trae origine dalla tesi di laurea discussa dall'autrice nell'anno accademico 1996-1997 presso la Facoltą di Lettere e Filosofia dell'Universitą Ca' Foscari di Venezia, relatore il Prof. Lionello Puppi

S.Bianchi (a cura di), Bianchi Barriviera. Catalogo dell'opera incisa, Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, 2011.
Questo catalogo ragionato costituisce allo stato attuale lo strumento pił completo per la conoscenza dell'intera opera incisa di Lino Bianchi Barriviera

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  Fondo documentario presso 
Fondazione Benetton
 

 

Il Centro Documentario della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso conserva il Fondo documentario e bibliografico "Lino Bianchi Barriviera" comprendente documenti assai diversi: lettere, fotografie, diapositive, lastre fotografiche, pubblicazioni monografiche e periodiche, cataloghi di esposizioni, locandine, ritagli stampa relativi alla vita e alle opere dell'artista. 

Il materiale, donato dalla sorella Delia nel 1999, č stato riordinato ed inventariato ed č consultabile presso il sito della .

 

 


 

 

 


 

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