Valeria Vecchia
 
 

Valeria Vecchia

 
 

 

Di famiglia piacentina, Valeria Vecchia nasce il 16 febbraio 1913 a Napoli, dove i genitori risiedevano temporaneamente per motivi di lavoro del padre Ubaldo, ingegnere. Nel 1926 si trasferisce con la famiglia a Roma, dove risiederà poi stabilmente, frequenta il liceo artistico e si diploma nel 1935 all’Accademia di Belle Arti, avendo come docente di incisione Gustavo Rodella.

Si dedica molto presto all’attività incisoria, per la quale ha una predilezione particolare, cimentandosi nelle diverse tecniche: agli inizi fa uso prevalentemente dell’acquaforte e della puntasecca, in seguito si avvale anche della litografia, della vernice molle e dell’acquatinta, a due o tre colori, spesso accostando procedimenti diversi nella stessa opera.

 Nel corso della sua attività realizza più di ottocento incisioni i cui i temi ricorrenti sono paesaggi e vedute, nature morte, figure femminili, composizioni sacre e allegoriche.


L’artista evoca la realtà cogliendone le note recondite, spesso fonde elementi reali e fantastici, immagini del subconscio, della memoria e del sogno. Contemporaneamente Valeria Vecchia si impegna anche nella pittura a olio e, soprattutto nell’ambito dell’arte sacra, in lavori di pittura murale, mosaico, vetrata, oreficeria. Si dedica all’insegnamento, tra il 1940 e il 1945 lavora per la Soprintendenza ai Monumenti di Roma e del Lazio.
 

                                                                                              Sin dagli inizi della sua attività Valeria Vecchia è stata invitata alle maggiori mostre italiane, ha partecipato a varie edizioni della Quadriennale di Roma, della Biennale di Milano, della Quadriennale di Torino, della Biennale d’Arte sacra, alle sette edizioni della Biennale dell’Incisione di Venezia; ha esposto più volte alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e ad altre rassegne internazionali.                                
 

Tra le mostre personali si possono ricordare per la loro importanza quella tenuta presso la Calcografia Nazionale nel 1954 e quella di Palazzo Braschi, a Roma, nel 1974.

Ha fatto parte dell’Associazione Incisori Veneti (A.I.V.), aderendo alle mostre indette da questa associazione in Italia e all’estero.


Le sono stati conferiti significativi premi e sue opere fanno parte di Gallerie e Musei; è presente nel Catalogo Bolaffi della Grafica Italiana dal 1969 al 1977.

Valeria Vecchia si è spenta ad Acilia (Roma) il 13 marzo 1986. 
 

 
Bibliografia essenziale
                                                                                                                                                Da Vià G.- Giacomozzi C., Valeria Vecchia. Incisioni e litografie dal 1934 al 1978, Cittadella di Padova 1980.           

Bianchi S.,
Profilo di un’artista: Valeria Vecchia, in«Grafica d’arte», n. 39, luglio-settembre 1999, pp. 33-35.

   

 

       
         


 

 

 


 

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